
Un trapianto di cuore da un donatore di 83 anni: Bari conquista un primato mondiale nella medicina
Un evento straordinario ha segnato un nuovo capitolo nella storia della medicina e della trapiantologia: il Policlinico di Bari ha eseguito con successo un trapianto di cuore prelevato da un donatore di 83 anni, il più anziano al mondo secondo la letteratura scientifica. Questo traguardo rappresenta anche i primi prelievi d’organo da donatore a cuore fermo (DCD – Donation after Circulatory Death) mai effettuati in Puglia, segnando un momento di grande importanza per la sanità regionale.
L’importanza del metodo DCD
Il metodo DCD rappresenta una significativa evoluzione rispetto alla tradizionale donazione di organi, che avviene dopo la dichiarazione di morte cerebrale del donatore. Con il DCD, gli organi vengono prelevati dopo l’arresto cardiaco irreversibile. Questo processo richiede una gestione altamente specializzata per preservare la funzionalità degli organi e garantire il successo del successivo trapianto. In Italia, la certificazione del decesso avviene dopo venti minuti di assenza di attività cardiaca, documentata tramite un elettrocardiogramma. La rapidità dell’intervento è cruciale, poiché il tempo a disposizione per il prelievo è estremamente limitato e deve essere gestito con precisione per evitare danni ischemici.
Tecnologie avanzate per il successo del trapianto
Per garantire il miglior risultato possibile, il Policlinico di Bari ha impiegato tecnologie avanzate, come l’Ecmo (ossigenazione extracorporea a membrana), che consente di mantenere gli organi vitali in attesa del trapianto. Questo approccio innovativo ha ampliato le possibilità di trapianto a pazienti precedentemente considerati non idonei, come quelli con un’età avanzata o con condizioni di salute compromesse.
L’intervento ha coinvolto 15 unità operative del Policlinico, inclusi reparti di cardiochirurgia, chirurgia epatobiliare, urologia e rianimazione. Un team multidisciplinare di oltre 50 professionisti ha collaborato in perfetta sinergia per raggiungere questo ambizioso obiettivo. I prelievi, effettuati il 1° e il 5 febbraio, hanno permesso il trapianto di cuore e fegato, segnando un primato mondiale.
Riconoscimenti e impatto per la comunità
Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha espresso grande soddisfazione per questo successo, sottolineando l’importanza di aumentare le possibilità di trapianto per i pazienti in lista d’attesa. Anche il vicepresidente e assessore alla Sanità, Raffaele Piemontese, ha evidenziato l’importanza di questo traguardo, ringraziando i professionisti coinvolti e le famiglie dei donatori.
Il professor Loreto Gesualdo, coordinatore del Centro Regionale Trapianti, ha commentato l’impatto rivoluzionario di questa nuova tecnica, affermando che oggi è possibile utilizzare organi che fino a qualche anno fa non sarebbero stati prelevati. Questo rappresenta un passo significativo per l’intera comunità medica, aprendo nuove strade per il trattamento di pazienti con gravi insufficienze organiche.
Il direttore generale del Policlinico di Bari ha aggiunto che il prelievo di organi da donatore a cuore fermo è fondamentale per la crescita del programma trapianti in Puglia. Questa determinazione a migliorare la qualità e l’efficacia dei trattamenti è testimoniata dai risultati ottenuti negli ultimi anni, con un notevole incremento sia nel numero di donazioni che di trapianti effettuati.
In un contesto globale dove la scarsità di organi rappresenta una sfida continua, il successo del Policlinico di Bari potrebbe rappresentare un modello da seguire per altre strutture sanitarie. L’adozione della tecnica DCD potrebbe ampliare le possibilità di salvezza per molti pazienti, mentre la comunità scientifica attende ulteriori studi e risultati che possano confermare l’efficacia e la sicurezza di queste procedure innovative.