
Tragedia in Trentino: valanga fatale causa un morto e due feriti
Un tragico evento ha colpito le montagne del Trentino, dove oggi, poco dopo le 11, una valanga ha travolto tre scialpinisti nella zona Cantiere sul Presena, al Passo del Tonale. La situazione è drammatica: il bilancio attuale parla di un morto e due feriti, estratti vivi dalla neve. Le operazioni di soccorso sono state tempestive e intense, con il Numero unico per le emergenze che ha attivato immediatamente le squadre specializzate per il recupero.
Gli interventi di soccorso
Sul luogo dell’incidente, le squadre di soccorso alpine, insieme al nucleo Saf dei permanenti di Trento e i vigili del fuoco di Vermiglio, hanno lavorato instancabilmente per cercare di salvare i tre scialpinisti coinvolti. Due di loro sono stati recuperati mentre erano ancora in vita, ma per un terzo scialpinista non c’è stato nulla da fare. La rapidità dell’intervento ha sicuramente fatto la differenza, ma le condizioni avverse e la grande quantità di neve presente hanno reso le operazioni estremamente difficili.
Un contesto di emergenza
La valanga sul Presena si inserisce in un contesto di emergenza che ha interessato numerosi impianti sciistici e zone di montagna nel fine settimana appena trascorso. Gli incidenti legati a valanghe sono stati purtroppo frequenti, portando a un bilancio drammatico di vittime e feriti. Solo ieri, domenica 16 marzo, un’altra valanga ha colpito un gruppo di scialpinisti sotto Forcella Giau, a San Vito di Cadore. In quel tragico episodio, due persone hanno perso la vita:
- Elisa De Nardi, deceduta in ospedale nella tarda serata.
- Abel Ayala Anchundia, la cui morte è stata confermata nella notte.
Entrambi erano stati trovati sepolti sotto metri di neve, e le loro storie hanno colpito profondamente la comunità locale e non solo. Un terzo scialpinista coinvolto in quel drammatico evento è attualmente ricoverato in ospedale, mentre un quarto componente del gruppo, uscito illeso, è stato ascoltato dalle forze dell’ordine per ricostruire quanto accaduto.
Raccomandazioni per la sicurezza
In un altro incidente avvenuto sempre domenica, due scialpinisti sono stati travolti da una valanga sul Monte Oscivart, nel gruppo del Lagorai, in Val dei Mocheni. Facevano parte di un gruppo di dodici persone quando, a circa 2000 metri di quota, il distacco di neve li ha trascinati a valle per circa duecento metri. Anche in questo caso, i soccorsi sono stati prontamente attivati, e la tempestività dell’intervento ha contribuito a salvare le vite dei due scialpinisti coinvolti.
Il fine settimana di maltempo ha visto anche un altro distacco sul Latemar, in cui la neve ha raggiunto la pista del comprensorio sciistico di Pampeago. Fortunatamente, in questa occasione non si sono registrati feriti, ma l’episodio ha ulteriormente evidenziato come le condizioni atmosferiche e la stabilità della neve siano fattori determinanti per la sicurezza degli sciatori e degli appassionati di scialpinismo.
Nel contesto attuale, gli esperti di montagna e le autorità locali raccomandano a tutti gli amanti della neve di prestare particolare attenzione alle previsioni meteorologiche e alle condizioni del manto nevoso, che possono cambiare rapidamente. È fondamentale informarsi e prepararsi adeguatamente prima di intraprendere escursioni in montagna, specialmente in periodi di maltempo o dopo nevicate abbondanti.
Le valanghe rappresentano un rischio concreto e costante per chi pratica attività in montagna. Le tragedie degli ultimi giorni hanno unito la comunità montana nel dolore e nella riflessione, spingendo a considerare l’importanza della sicurezza e della preparazione. In un contesto in cui il turismo invernale continua a essere un’importante fonte di reddito per molte località alpine, è cruciale bilanciare l’attrazione delle attività sportive con la necessità di garantire la sicurezza di tutti.
Le operazioni di soccorso di oggi e dei giorni passati testimoniano l’impegno e la professionalità delle équipe di soccorso alpine, che si trovano spesso a operare in condizioni estremamente difficili. L’operato di questi professionisti è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere di chi decide di avventurarsi sulle montagne, un luogo di bellezza ma anche di insidie. La speranza è che la comunità montana riesca a superare questo momento difficile e che si possa sempre più lavorare per sensibilizzare e informare gli sportivi sui pericoli delle valanghe e sull’importanza di una corretta preparazione.