Il problema dello spreco alimentare è un tema di grande attualità, non solo in Italia ma anche a livello globale. La legge 166 del 2016, comunemente conosciuta come legge antispreco, ha rappresentato un passo fondamentale per affrontare questa sfida. Maria Chiara Gadda, deputata e prima firmataria della legge, ha recentemente evidenziato i risultati ottenuti grazie a questa normativa durante un evento celebrativo dei 20 anni del progetto Buon Fine, promosso da Coop Lombardia. Questo progetto si concentra sul recupero di generi alimentari invenduti, donandoli a enti caritativi e associazioni locali, contribuendo così a ridurre la quantità di cibo sprecato.
Impatto della legge 166 sul recupero alimentare
La legge 166 ha avuto un impatto significativo sulla quantità di cibo recuperato e sulla varietà dei beni donati. Gadda ha sottolineato come, grazie a questa normativa, sia aumentata la disponibilità di prodotti freschi e freschissimi, che sono quelli maggiormente a rischio di essere sprecati. Questi alimenti, spesso scartati a causa della loro scadenza imminente, possono invece essere recuperati e donati a chi ne ha bisogno. Questo approccio non solo aiuta a combattere lo spreco, ma offre anche un sostegno concreto a molte persone in difficoltà.
Relazioni tra donatori e organizzazioni
Un altro aspetto fondamentale evidenziato dalla deputata è il miglioramento delle relazioni tra i donatori e le organizzazioni che ricevono i beni alimentari. Prima della legge 166, molti supermercati e produttori erano riluttanti a donare i loro surplus alimentari, temendo responsabilità legali o problemi di immagine. Oggi, grazie a questa legge, le aziende hanno maggiori incentivi a partecipare a iniziative di donazione, creando una rete più solida e collaborativa tra i vari attori della filiera alimentare, dai produttori locali ai grandi distributori.
Progetto Buon Fine e i suoi risultati
Il progetto Buon Fine ha dimostrato come sia possibile creare un sistema efficiente di recupero dei generi alimentari. Con la collaborazione di Coop Lombardia, sono stati recuperati milioni di chilogrammi di cibo nel corso degli anni, che altrimenti sarebbero andati sprecati. Questo modello di solidarietà non solo aiuta a ridurre lo spreco alimentare, ma promuove anche una cultura della condivisione e del rispetto per le risorse.
In Italia, le stime indicano che ogni anno vengono sprecati circa 15 miliardi di euro di alimenti, un dato inaccettabile in un paese colpito dalla crisi economica. La legge 166 ha rappresentato una risposta legislativa importante, mirando a ridurre gli sprechi, incentivare le donazioni e sensibilizzare la popolazione sull’importanza di un consumo consapevole. Tra le misure introdotte, vi è la possibilità di dedurre le donazioni dalle tasse, rendendo più vantaggioso per le aziende partecipare a programmi di recupero.
In conclusione, la strada verso una società con meno sprechi alimentari è ancora lunga, ma i progressi fatti grazie alla legge 166 e a progetti come Buon Fine sono incoraggianti. La sinergia tra pubblico e privato, insieme alla crescente consapevolezza dei consumatori, sono elementi chiave per continuare a ridurre lo spreco alimentare e garantire un utilizzo sostenibile e responsabile del cibo prodotto. La speranza è che, attraverso la legislazione, l’educazione e l’impegno collettivo, si possa costruire un futuro in cui lo spreco alimentare diventi un ricordo del passato.