Sanremo: i florovivaisti svelano il segreto dei bouquet colorati senza fiori sul palco
Il Festival di Sanremo, giunto alla sua 75esima edizione, non è solo un palcoscenico per la musica, ma anche un importante evento che celebra la floricoltura. Quest’anno, come confermato da Luca De Michelis, presidente del Distretto Florovivaistico della Liguria e della Federazione Nazionale di Prodotto Florovivaismo di Confagricoltura, i fiori non decoreranno il palco, ma troveranno spazio in bouquet ricchi di colori, destinati a cantanti e ospiti.
“Anche se non ci saranno fiori sul palco, i bouquet che prepareremo saranno un vero tripudio di colori e varietà”, ha dichiarato De Michelis in un’intervista all’Adnkronos. Questi bouquet, realizzati con fiori provenienti dalla Liguria, in particolare da Sanremo, includeranno una selezione di fiori tipici della zona, come ranuncoli, anemoni, garofani e mimose, nelle tonalità del giallo, bianco, rosa e rosso. Questa scelta non è casuale, poiché coincide con la celebrazione di San Valentino, un momento in cui i fiori giocano un ruolo cruciale nei regali e nelle decorazioni.
La creazione di questi bouquet è il risultato di un concorso che ha coinvolto esperti floral designer, selezionati per garantire la massima qualità e creatività nei loro abbinamenti. De Michelis spiega che “la consegna di questi bouquet avrà un grande impatto”, offrendo al pubblico una visione approfondita della produzione di un fiore, dai processi di coltivazione fino all’ibridazione, un campo in cui Sanremo è particolarmente forte.
La floricoltura ligure non è solo una tradizione, ma rappresenta un settore in continua evoluzione. Le aziende florovivaistiche locali si stanno adattando alle nuove tendenze e alle esigenze del mercato, cercando di produrre fiori più belli, resistenti alle malattie e con un minore fabbisogno idrico. De Michelis sottolinea che “non ci sono solo gli chef che fanno ricerca sul cibo; ci siamo anche noi che ci dedichiamo alla ricerca sui fiori recisi”.
A Sanremo, i ranuncoli, un tempo considerati fiori di campo, sono oggi tra le coltivazioni più apprezzate. Oltre a questi, si potranno ammirare anche anemoni, garofani, mimose e ginestre, insieme a fronde decorative come eucalipto e mirto. La varietà e la ricchezza dei colori scelti riflettono la vivacità del festival stesso, contribuendo a creare un’atmosfera festosa e accogliente.
Non solo il palco, ma anche la sala stampa sarà un tributo alla floricoltura. Un “green carpet” di fiori e piante in vaso adornarà l’ingresso dell’Ariston, creando un’atmosfera verde e rigogliosa che simboleggia il legame tra musica e natura. In questo contesto, i fiori diventano un simbolo di bellezza e creatività, arricchendo l’esperienza del festival.
In Liguria, il settore florovivaistico ha visto crescere anche la produzione di piante grasse e succulente, un trend in espansione. Grazie a miglioramenti genetici, i garofani hanno visto evoluzioni significative in termini di colore, durata e forma del fiore, permettendo così ai produttori locali di rispondere meglio alle richieste dei consumatori.
La ricerca è sempre stata fondamentale nella floricoltura di Sanremo. Un secolo fa, qui venne istituita la Stazione sperimentale per la Floricoltura, che ha contribuito allo sviluppo del settore. Oggi, nello stesso edificio, si trova il Centro di Ricerca Orticoltura e Florovivaismo del Crea, un punto di riferimento per gli operatori del settore. Barbara Ruffoni, dirigente di ricerca del Crea, sottolinea l’importanza delle collaborazioni internazionali per affrontare le sfide future, come la sostenibilità delle produzioni e il miglioramento della qualità dei prodotti.
Con l’avvicinarsi dell’inizio del Festival di Sanremo, l’attesa cresce non solo per la musica, ma anche per la bellezza dei fiori che, sebbene non saranno protagonisti sul palco, coloreranno e arricchiranno l’intero evento, rendendo omaggio alla tradizione florovivaistica della Liguria.