L’indagine annuale di Altroconsumo sui provider di Pay TV e telefonia ha coinvolto oltre 22.000 soci, rivelando un panorama interessante e complesso del mercato attuale. Nel 2024, i dati raccolti evidenziano una tendenza generale al ribasso nel giudizio degli utenti, che, pur premiando la trasparenza e le tariffe contenute, esprimono aspettative crescenti riguardo all’assistenza clienti in caso di problemi. Questi risultati non solo riflettono le opinioni dei consumatori, ma anche le sfide che il settore della Pay TV sta affrontando in un contesto in continua evoluzione.
Nella classifica delle Pay TV, Netflix si conferma leader incontrastato, ottenendo un punteggio di 76, posizionandosi al di sopra di Disney+, che segue a 75 punti. Questo scenario segna un cambiamento rispetto al 2024, quando entrambi i servizi condividevano il primo posto. Il calo generalizzato di gradimento è, però, il vero protagonista di questa classifica. Infatti, per la prima volta da anni, nessun provider riesce a raggiungere la fascia di qualità ottima, che richiede un punteggio minimo di 75 su 100 per essere considerato “Provider consigliato”.
Le ragioni di questo trend negativo sono molteplici. Tra le più rilevanti, vi è sicuramente la stretta sulla condivisione degli account, che ha costretto molti utenti a rivedere le proprie abitudini di consumo. Inoltre, l’aumento dei prezzi degli abbonamenti, unito all’introduzione della pubblicità su alcune piattaforme, ha contribuito a far lievitare il malcontento tra gli abbonati. Questi cambiamenti hanno spinto i consumatori a rivalutare la qualità e il valore dei servizi offerti.
Tuttavia, non mancano esempi di controtendenza. Eurosport, ad esempio, ha guadagnato quattro punti rispetto allo scorso anno, passando da 69 a 73, riuscendo così a piazzarsi sul podio insieme a Netflix e Disney+. Questo incremento testimonia un miglioramento percepito nella qualità del servizio, probabilmente legato a una programmazione sportiva più ricca e coinvolgente. Un’altra sorpresa è rappresentata da Rakuten TV, che ha visto il proprio punteggio salire da 54 a 60, mantenendo una fascia di soddisfazione media. Questo provider offre un mix interessante di contenuti in abbonamento e un catalogo di titoli fruibili gratuitamente, seppur con interruzioni pubblicitarie.
Passando alla telefonia mobile, i risultati sono altrettanto rivelatori. Anche in questo caso, si registra un calo nell’apprezzamento degli utenti, con la maggior parte degli operatori che segnalano una diminuzione di uno o due punti. Tuttavia, spiccano cinque operatori che si collocano nella fascia di qualità ottima. Tra questi, CoopVoce, Spusu e Optima, tutti provider virtuali, e ho., che offre servizi senza infrastrutture proprie. In cima alla classifica, Iliad continua a conquistare fette di mercato, grazie a un’offerta competitiva e a una strategia di marketing efficace.
Un altro aspetto interessante emerso dall’indagine riguarda la telefonia fissa. Si assiste a una continua riduzione del numero di consumatori che utilizzano il telefono di casa, con il 24% del campione che afferma di non usarlo mai. Al contrario, cresce il numero di utenti che optano per connessioni a fibra ottica, che raggiungono il 58% rispetto al 56% del 2024. Questo cambiamento è indicativo di una crescente preferenza per servizi internet ad alta velocità, con i consumatori che mostrano un apprezzamento particolare per le offerte che includono la fibra. La classifica di quest’anno conferma Iliad al primo posto, seguito da Sky Wifi e Fastweb, tutti operatori che si sono distinti per la qualità dei loro servizi.
Infine, un capitolo fondamentale dell’indagine Altroconsumo riguarda il giudizio degli utenti sull’assistenza offerta dai diversi provider. Non si tratta solo di qualità e convenienza, ma molti fattori influenzano la percezione del servizio: trasparenza, affidabilità, facilità di contatto, efficienza e cortesia nel risolvere problemi e disservizi. In questo contesto, ben sette provider si posizionano ottimamente per quanto riguarda la trasparenza nella fatturazione e il servizio clienti. Tuttavia, la vera criticità rimane la qualità dell’assistenza ricevuta quando si presenta un problema. Infatti, ben nove operatori non riescono a superare la fascia media in questo ambito, evidenziando una necessità di miglioramento significativo.
In sintesi, l’indagine di Altroconsumo offre uno spaccato dettagliato della situazione attuale nel settore della Pay TV e della telefonia. Mentre Netflix e Disney+ continuano a dominare il panorama della Pay TV, la crescente insoddisfazione degli utenti rappresenta una sfida sia per i fornitori di contenuti che per gli operatori di telefonia. La necessità di una maggiore trasparenza e di un miglioramento dell’assistenza clienti emerge come un tema cruciale per il futuro dei servizi di telecomunicazione e intrattenimento.