
Mara Favro, l'autopsia di oggi e la testimonianza inquietante: So come far sparire una persona
Oggi, 12 marzo 2024, si svolgerà l’autopsia sui resti di Mara Favro, la 51enne scomparsa la notte tra il 7 e l’8 marzo scorso nella Valle di Susa. I resti, rinvenuti nel fondo di un dirupo nei pressi di Gravere, hanno scosso profondamente la comunità locale e riaperto le ferite di una tragedia che ha colpito una famiglia e un’intera comunità. L’autopsia, condotta dal medico legale Roberto Testi, avrà un’importanza cruciale per determinare le circostanze della morte e potenzialmente chiarire se si tratti di un omicidio.
La vicenda e gli indagati
La vicenda si è già arricchita di elementi inquietanti, con due indagati: Cosimo Esposto, un ex pizzaiolo, e Vincenzo Milione, il proprietario del ristorante dove lavorava Mara. Entrambi sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere, ma respingono ogni accusa. L’attenzione si concentra ora su un elemento nuovo, emerso grazie a una testimonianza riportata dal quotidiano La Stampa, che coinvolge direttamente Milione.
La testimonianza inquietante
Secondo quanto dichiarato da una donna, testimone di un incontro avvenuto prima della scomparsa di Mara, Milione avrebbe pronunciato parole inquietanti. La donna, che non conosceva la vicenda di Mara, ha raccontato di un colloquio avvenuto il primo aprile, dieci giorni dopo la scomparsa della cameriera. Durante questa conversazione, Milione si sarebbe lamentato delle sue ex cameriere, affermando che:
- “Ormai le ragazze vogliono solo più prostituirsi e non vogliono più lavorare”.
- Ha accennato a un presunto appalto per un cantiere legato alla Tav.
- In un tono che è apparso minaccioso, ha esclamato: “Io so come si fa a fare sparire una persona”.
La testimone ha dichiarato che, all’epoca, non sapeva nulla della scomparsa di Mara e che le parole di Milione le sembravano solo vanterie. Tuttavia, quando ha appreso della scomparsa della donna, ha provato un brivido e ha realizzato la gravità di quelle affermazioni.
La reazione dell’avvocato
L’avvocato di Milione, Luca Calabrò, ha minimizzato la rilevanza di questa testimonianza, sostenendo che dichiarazioni così tardive possano essere poco affidabili. Tuttavia, questa testimonianza aggiunge un ulteriore strato di complessità a un caso già intricato, in cui la verità sembra sfuggire a ogni tentativo di chiarimento.
La comunità di Gravere è in stato di shock, con i familiari di Mara che chiedono giustizia e cercano risposte a una tragedia che ha colpito duramente la loro vita. Mara era una madre, con una figlia di nove anni che ora dovrà affrontare un futuro senza la figura materna. La scomparsa della donna ha sollevato interrogativi sull’insicurezza e sulla violenza, tematiche che purtroppo non sono nuove in molte comunità italiane.
Nel frattempo, le indagini continuano con l’ausilio dei carabinieri, che stanno raccogliendo ulteriori prove e testimonianze. L’attenzione dei media è focalizzata sul caso, e ogni nuova informazione viene analizzata con attenzione, nella speranza che possa portare a una risoluzione. Il ritrovamento dei resti di Mara ha avviato una nuova tappa nel processo investigativo, e l’autopsia di oggi potrebbe rivelarsi un punto di svolta, rivelando dettagli sulla causa della morte e confermando o smentendo le ipotesi di omicidio.
La scomparsa di Mara Favro è un tragico promemoria di come la vita possa cambiare in un attimo e di come le comunità debbano restare vigili contro la violenza e la scomparsa di persone. Le autorità stanno facendo del loro meglio per garantire giustizia e per proteggere coloro che potrebbero essere vulnerabili. Mentre la famiglia di Mara e i suoi cari attendono con ansia i risultati dell’autopsia, il caso continua a tenere col fiato sospeso l’intera valle, con la speranza che la verità emerga e che si faccia giustizia per una donna che ha perso la vita troppo presto.