L’alta moda storica della capitale italiana ha ritrovato il suo posto sotto i riflettori con la seconda edizione di Roma Couture, un evento che celebra l’eccellenza sartoriale e il patrimonio culturale di Roma. Ideato dall’imprenditore Antonio Falanga e dalla stilista Grazia Marino, il fashion show è stato realizzato grazie al supporto dell’Assessorato ai Grandi Eventi, Sport, Turismo e Moda del Comune di Roma. Questa manifestazione è diventata un’importante vetrina per le maison storiche, portando in scena una fusione di tradizione e innovazione.
La sfilata, condotta dalla talentuosa Cinzia Malvini, ha visto come protagonisti quattro rinomate maison: André Laug, il maestro sarto Gaetano Aloisio, il maestro orafo Gerardo Sacco ed Emilio Schuberth. Ognuno di questi stilisti ha portato sul catwalk la propria visione unica della moda, rivelando la ricchezza e la varietà del patrimonio sartoriale romano.
Maison André Laug
La maison André Laug, fondata a Roma nel 1968 dal couturier francese André Laug, è un simbolo dell’alta moda capitolina. Laug, prima di avviare la propria attività, ha lavorato negli atelier di importanti nomi come Nina Ricci e André Courrèges, portando con sé un bagaglio di esperienza e creatività. Oggi, la maison è guidata da Laura e Vibaldo, insieme alla contessa Maddalena della Croce di Dojola. Durante la sfilata, André Laug ha presentato i suoi iconici abiti da cocktail bicolore, che giocano con le forme e i colori, e alcuni long dress dal taglio impeccabile. Questi capi non solo rappresentano l’eleganza senza tempo, ma sono anche molto apprezzati dal jet set internazionale.
Alta sartoria maschile
L’alta sartoria maschile ha avuto una presenza significativa grazie al maestro Gaetano Aloisio, presidente dell’Accademia Nazionale dei Sartori. Aloisio ha esibito una collezione di completi estivi, caratterizzati da:
- Giacche sahariane in shantung di seta
- Blazer a doppio petto
- Smoking in seta jacquard o moire scolpiti
Un elemento di spicco della sua collezione è stata una mantella in velluto liscio, dall’eleganza retrò, che ha catturato l’attenzione di tutti gli spettatori. Questa attenzione al dettaglio e alla qualità dei materiali evidenzia la maestria artigianale che contraddistingue l’alta moda romana.
Alta gioielleria
La sfilata ha anche dato ampio spazio all’alta gioielleria con le creazioni del maestro Gerardo Sacco, riconosciuto per la sua abilità nell’unire tradizione e modernità. I suoi gioielli, realizzati con oro, argento e gemme preziose, sono stati dedicati a Roma, con pezzi unici come corone e pettorali che hanno sfilato con grande eleganza. Sacco è noto per il suo stile distintivo e per l’abilità di interpretare il patrimonio culturale italiano attraverso le sue opere, rendendo omaggio alla bellezza e alla storia della città eterna.
Il gran finale della sfilata è stato affidato alla maison Emilio Schuberth, rappresentata dalla proprietaria e direttrice creativa Elena Perrella. Perrella ha presentato dieci creazioni che reinterpretano l’iconico stile di Schuberth, un couturier che ha vestito alcune delle donne più famose del mondo, tra cui Sophia Loren. A catturare particolarmente l’attenzione è stato un abito d’archivio, un modello corto creato dallo stesso Schuberth per la Loren, che ha riportato alla mente l’eleganza e il fascino del cinema italiano degli anni ’60.
L’assenza dell’Assessore ai Grandi Eventi, Turismo, Sport e Moda, Alessandro Onorato, non ha intaccato l’importanza dell’evento. Onorato ha comunque inviato una nota per esprimere il suo sostegno all’iniziativa, sottolineando il valore della moda a Roma e riconoscendo il ruolo centrale che la capitale ha ripreso nel panorama internazionale negli ultimi anni. “Roma è custode di una tradizione artigianale d’eccellenza ultracentenaria, nota in tutto il mondo”, ha affermato Onorato, evidenziando l’importanza di valorizzare questo patrimonio.
Roma Couture non è solo una celebrazione della moda, ma rappresenta anche un’opportunità per promuovere l’artigianato e la creatività che continuano a caratterizzare la capitale. Questo evento, che ha visto un’ampia partecipazione di appassionati e addetti ai lavori, dimostra come la moda possa essere un veicolo di espressione culturale e un ponte tra passato e futuro. La manifestazione ha avuto un grande impatto, non solo per gli stilisti coinvolti, ma anche per la città di Roma, che si afferma sempre di più come un punto di riferimento per l’alta moda internazionale. La risonanza di Roma Couture è destinata a crescere, contribuendo a dare visibilità a un settore che continua a scrivere la sua storia nel panorama della moda globale.