Incentivi e sconti: il segreto delle multinazionali per conquistare il mercato
Le multinazionali (MNE) rappresentano una porzione significativa della produzione e dell’occupazione a livello globale, e il loro comportamento è fortemente influenzato dai sistemi fiscali dei vari paesi. Secondo uno studio dell’OCSE, intitolato “MNE business functions and corporate taxation”, la decisione di delocalizzare attività di vendita o produzione è legata alle normative fiscali nazionali. Le multinazionali contribuiscono a un terzo della produzione mondiale e impiegano circa un quarto della forza lavoro globale, rendendo cruciale la comprensione delle loro reazioni alle politiche fiscali.
Lo studio analizza i dati del periodo 2017-2021, esaminando le informazioni fornite dai rapporti “Country-by-country reporting” (CbCR) di 200 giurisdizioni. La ricerca chiarisce i fattori che determinano la scelta di localizzazione delle funzioni aziendali, incluse le attività di produzione e vendita, rispetto a quelle più finanziarie, legate a holding e operazioni di finanziamento interno.
Un aspetto interessante emerso dall’analisi è che le multinazionali non si orientano esclusivamente in base al livello di tassazione, ma piuttosto in base a una serie di incentivi e agevolazioni fiscali che possono variare da paese a paese. Infatti, le aliquote fiscali medie più elevate hanno un impatto diretto sulle operazioni finanziarie, ma non necessariamente sulle funzioni più routinarie come produzione e vendite. Questo significa che le controllate che gestiscono tali attività non sono obbligatoriamente registrate in giurisdizioni a bassa tassazione.
In un contesto di crescente competitività globale, le nazioni offrono incentivi fiscali per attrarre investimenti, che possono includere:
La presenza di tali misure può risultare più determinante del semplice livello di tassazione. Ad esempio, paesi come Irlanda e Singapore hanno creato ambienti fiscali favorevoli che, uniti a politiche di incentivazione, hanno attratto un numero significativo di multinazionali.
L’analisi dell’OCSE suggerisce che le multinazionali tendono a registrare le loro entità controllate in paesi con aliquote fiscali effettive sui profitti inferiori al 15%, principalmente per le funzioni di holding e finanziarie. In queste giurisdizioni, la presenza di controllate che operano in ambito finanziario supera il 70%, evidenziando una chiara preferenza per ambienti fiscali favorevoli.
Al contrario, le funzioni legate a produzione, vendite e servizi non mostrano la stessa propensione ad essere delocalizzate in paesi con bassa tassazione. Fattori come l’accesso a mercati strategici, la disponibilità di manodopera qualificata, le infrastrutture e i costi operativi sono altrettanto importanti.
Ad esempio, le multinazionali nel settore manufatturiero possono scegliere di stabilire le loro attività in paesi con una forza lavoro abbondante e a costi contenuti, come Cina e Vietnam, che hanno visto un aumento significativo degli investimenti esteri diretti non solo per la loro politica fiscale, ma anche per la loro capacità di offrire un’ampia base di lavoratori e infrastrutture industriali sviluppate.
Inoltre, la presenza di normative favorevoli alla creazione e alla gestione di imprese, come quelle relative alla protezione della proprietà intellettuale, può influenzare le decisioni delle multinazionali. Le imprese tendono a stabilire le loro operazioni in paesi che offrono vantaggi fiscali e un quadro normativo stabile e favorevole.
In sintesi, il comportamento delle multinazionali in relazione alla tassazione è influenzato da una combinazione di fattori che vanno oltre il semplice livello delle aliquote fiscali. La presenza di incentivi, l’accesso a mercati strategici, la disponibilità di manodopera e un contesto normativo favorevole sono tutte variabili cruciali nel determinare dove e come le multinazionali decidono di operare. Con la continua evoluzione delle politiche fiscali globali e le sfide della globalizzazione, la comprensione di questi fattori diventa essenziale per i responsabili politici e per le imprese stesse.