I Lumiere e la sorprendente invenzione dei filmini con i gatti

La storia del cinema affonda le proprie radici nei primissimi anni della sua nascita, quando Auguste e Louis Lumière, due fratelli provenienti da una famiglia di fabbricanti di lastre fotografiche a Lione, hanno dato vita a una rivoluzione culturale senza precedenti. La loro invenzione, il cinematografo, non si limitava a catturare immagini in movimento, ma segnava l’inizio di un nuovo modo di vedere e raccontare il mondo. Tra i loro numerosi filmati, non mancavano piccole scene di vita quotidiana, tra cui quelle che ritraevano gatti intenti a giocare, che oggi possiamo considerare dei precursori di una moderna tendenza virale.

La gamma di soggetti dei Lumière

La varietà di soggetti trattati dai Lumière era straordinaria. Ecco alcuni degli argomenti principali dei loro filmati:

  1. Operai che uscivano dalle fabbriche di Lione
  2. Momenti di svago nei parchi parigini
  3. Vacanze al mare
  4. Esercitazioni militari
  5. Ritratti di coppie in fase di corteggiamento

Ogni filmato, pur nella sua brevità (generalmente non superava i 50 secondi), era un documento prezioso della vita di fine Ottocento, capace di restituire una realtà vibrante e autentica. Questo approccio al cinema, che potremmo definire naturalistico, ha anticipato di decenni la corrente del neorealismo, di cui il cinema italiano, con registi come Roberto Rossellini e Luchino Visconti, si sarebbe fatto portavoce.

Il film “Lumiere! L’avventura del cinema”

Il film “Lumiere! L’avventura del cinema”, diretto da Thierry Fremaux, offre un’opportunità unica per rivivere questa epoca pionieristica. Presentato in anteprima a Bologna e successivamente alla stampa a Roma, il film è un tributo ai Lumière, restaurato con grande cura dalla Cineteca di Bologna attraverso il laboratorio L’Immagine Ritrovata. Fremaux, noto per il suo ruolo di direttore dell’Istituto Lumière e delegato generale del Festival di Cannes, ha selezionato 120 filmati inediti, restituendo nuova vita a opere che risalgono al periodo compreso tra il 1895 e il 1902.

“Il posto dei Lumière nella storia del cinema è bizzarro e curioso”, afferma Fremaux. “Erano sia scienziati inventori che cineasti, e meritano di essere riconosciuti in entrambe le loro identità”. Questo riconoscimento è fondamentale per comprendere il loro impatto duraturo sul mondo del cinema. I loro filmati, semplici ma profondi, sono una testimonianza del potere della macchina da presa di raccontare storie senza parole, di immortalare momenti di vita che altrimenti sarebbero stati dimenticati.

L’importanza della piattaforma Lumiere+

Tra le opere più celebri c’è “Sortie d’usine”, il primo filmato girato dai Lumière, che documenta in modo straordinario l’uscita degli operai dalla fabbrica. Questo film non è solo un documento storico, ma un’opera che continua a risuonare nel presente, evocando emozioni e riflessioni sulla condizione umana. Ogni fotogramma è carico di vita, dai volti dei bambini che giocano, ai paesaggi naturali che si susseguono, fino ai ritratti di famiglie di diverse culture, come quella giapponese intenta a un pranzo tradizionale.

Fremaux ha anche annunciato il lancio della piattaforma Lumiere+, che darà accesso a tutti i 2000 filmati realizzati dai Lumière, un modo per esplorare la loro opera e la vitalità del cinema fin dalle sue origini. “Senza il cinema, la vita è un orrore”, afferma, sottolineando l’importanza di queste immagini che offrono un antidoto visivo contro la saturazione di contenuti privi di filtri che caratterizza la nostra era digitale.

I Lumière non erano semplici registratori di realtà; erano artisti nel posizionamento della macchina da presa, creando inquadrature che raccontavano storie. La loro opera si colloca in un contesto che comprende anche Georges Méliès, considerato il primo regista di finzione, il quale ha aperto la strada a mondi fantastici. Mentre i Lumière si concentravano sulla vita reale, Méliès esplorava l’immaginazione e il fantastico, dimostrando che entrambi gli approcci sono complementari e necessari per la crescita del cinema.

In questo senso, il film “Lumiere!” non è solo un omaggio al passato, ma una celebrazione della nascita di un linguaggio che continua a evolversi. La visione di questi filmati ci invita a riflettere sulla nostra cultura visiva contemporanea e sul valore di restituire spazio alla realtà, all’autenticità e alla bellezza della vita quotidiana. I Lumière, con il loro sguardo attento e sensibile, ci insegnano che anche nei dettagli più semplici si cela una grandezza inaspettata, e che ogni attimo della vita merita di essere immortalato e celebrato.

Valerio Carli

Appassionato di storie e volti nuovi, Valerio Carli si è fatto strada nel mondo del giornalismo con un sorriso e una curiosità contagiosa. Cresciuto tra le pagine di riviste e i suoni delle conversazioni, ha scoperto presto il suo amore per le interviste, dove ogni chiacchierata è un'opportunità per scoprire l'incredibile. Con uno stile fresco e un approccio amichevole, riesce a far sentire ogni intervistato a proprio agio, trasformando anche le conversazioni più serie in momenti leggeri e divertenti. Quando non è impegnato a scoprire nuove storie, Valerio ama esplorare la musica indie, sperimentare in cucina e condividere meme esilaranti con i suoi amici. Seguendo il suo motto "ogni persona ha una storia da raccontare", è sempre pronto a portare le voci dei giovani alla ribalta, rendendo il mondo del giornalismo un posto più interessante e colorato.

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