
Furto da Due Stelle Michelin: bottiglie di vino pregiate rubate a Grosseto per un valore di 80mila euro
La tranquillità di Montemerano, una frazione pittoresca di Manciano, in provincia di Grosseto, è stata scossa da un avvenimento incredibile. La celebre trattoria “Da Caino”, un ristorante insignito di due stelle Michelin e gestito dalla rinomata chef Valeria Piccini, è stata vittima della banda del buco, i cui membri hanno approfittato della chiusura settimanale del locale per compiere un furto audace e ben pianificato. Questo ristorante è un riferimento della gastronomia toscana, celebrato non solo per i suoi piatti prelibati, ma anche per la sua eccezionale selezione di vini, che rappresentano il culmine della tradizione vinicola locale.
il furto audace
Secondo le prime ricostruzioni fornite dalle forze dell’ordine, i ladri sono riusciti a entrare nei locali sotterranei del ristorante attraverso un accesso che confinava con la cantina. Armati di attrezzi da scasso come picconi e scalpelli, hanno sfondato un muro che separava le due proprietà, riuscendo così a guadagnare accesso alla preziosa collezione di vini. I malviventi hanno fatto incetta di numerose bottiglie, molte delle quali hanno un valore di mercato che si aggira sulle decine di migliaia di euro. L’illustre selezione di vini rubati include etichette rare e prestigiose, simbolo della fama e del successo del ristorante a livello nazionale e internazionale.
il valore del ristorante
Il ristorante “Da Caino” non è solo un luogo dove mangiare, ma un autentico tempio della gastronomia, che ospita eventi gastronomici di rilievo e attira visitatori da ogni parte d’Italia e del mondo. La chef Valeria Piccini, che ha dedicato la sua vita alla cucina e alla valorizzazione dei prodotti locali, ha costruito un marchio che rappresenta l’eccellenza della cucina maremmana. La sua passione per la gastronomia si riflette nel menu, che varia a seconda delle stagioni e delle disponibilità di ingredienti freschi.
le indagini in corso
Le indagini sul furto sono già in corso, e le forze dell’ordine stanno esaminando diverse piste per cercare di risalire ai ladri. Secondo quanto riportato dal quotidiano “Il Tirreno”, i malintenzionati avevano già tentato di entrare nel ristorante il lunedì precedente, ma il loro tentativo era fallito grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri di Saturnia. Durante quel primo tentativo, il rumore aveva attirato l’attenzione dei militari, che, dopo aver effettuato un sopralluogo, avevano avvisato la famiglia Piccini della situazione. Nonostante questo, il mercoledì successivo i ladri sono riusciti a portare a termine il loro piano, approfittando della chiusura settimanale del ristorante, che in questo periodo è aperto solo durante i fine settimana.
Il danno stimato per il ristorante è ingente e si aggira intorno agli 80mila euro, cifra che include non solo il valore delle bottiglie rubate, ma anche i costi di riparazione del muro danneggiato e delle eventuali spese per la sicurezza. Questo furto non è un caso isolato; negli ultimi mesi si sono registrati diversi episodi simili nella zona, suggerendo la possibilità che la banda del buco stia prendendo di mira ristoranti e locali di valore. Le autorità stanno indagando su possibili collegamenti tra questi eventi, cercando di mettere insieme i pezzi di un puzzle criminale che mette in allerta l’intera comunità.
In un contesto come quello attuale, in cui la ristorazione è già fortemente provata dalle conseguenze della pandemia, eventi del genere possono avere effetti devastanti non solo sul piano economico, ma anche su quello morale. La chef Piccini e il suo team hanno sempre lavorato con dedizione e passione per offrire un’esperienza culinaria unica, e questo furto rappresenta un duro colpo non solo per loro, ma per tutta la comunità che vede nel ristorante un simbolo di orgoglio e tradizione.
La speranza è che le autorità riescano a identificare i responsabili di questo crimine e che il ristorante “Da Caino” possa riprendersi rapidamente da questa brutta esperienza. Nel frattempo, tutti gli appassionati di gastronomia e vino stanno seguendo con attenzione gli sviluppi della vicenda, nella speranza che un simile evento non si ripeta e che la tradizione culinaria maremmana possa continuare a brillare come merita.