Tommaso Foti, attuale ministro per gli Affari europei, ha rilasciato un’intervista esclusiva all’Adnkronos, in cui ha affrontato questioni economiche cruciali per l’Italia e l’Unione Europea. Tra i temi trattati ci sono il ribasso delle stime del PIL fornite dall’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), l’impatto dei dazi statunitensi, la contrazione dell’economia tedesca e la necessità di un’accelerazione nella realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Foti ha anche parlato delle concessioni idroelettriche e del dibattito europeo sulle spese per la difesa, evidenziando come la stabilità del governo italiano rappresenti un indicatore fondamentale per la crescita economica del paese.
Stabilità del governo come indicatore economico
Foti ha affermato che la stabilità del governo è “il migliore indicatore economico” in un contesto europeo caratterizzato da incertezze e difficoltà. La crisi economica che ha colpito paesi come la Germania, storicamente considerati locomotive economiche dell’Europa, ha ripercussioni significative sull’Italia. In un momento in cui la Germania si prepara a votare e la Francia affronta una fase di stallo politico, il governo italiano deve dimostrare solidità per attrarre investimenti esteri, fondamentali per la crescita.
L’impatto del Pnrr sul PIL italiano
Sull’impatto del Pnrr, Foti ha sottolineato che l’Italia è attualmente nella fase di attivazione dei progetti previsti, dopo una lunga fase di progettazione. Ha evidenziato che l’effetto del Pnrr sul PIL italiano non si limita ai prossimi anni, ma si estenderà nel tempo grazie agli obiettivi di spesa e alle riforme previste nel piano. Tuttavia, la recente revisione al ribasso delle stime del PIL da parte dell’Upb, che prevede una crescita dell’0,8% rispetto all’1,2% indicato dal governo, solleva interrogativi sulla necessità di rivedere le proiezioni contenute nel Piano strutturale di bilancio.
Foti ha spiegato che i dati economici andranno rivalutati in aprile, momento tradizionalmente dedicato alla revisione delle stime. La variabilità dei prezzi del gas e altre dinamiche economiche rendono difficile fare previsioni accurate al momento attuale.
Sfide nella gestione del Pnrr
Uno dei punti critici che Foti ha identificato nel Pnrr riguarda la gestione di una massa di spesa senza precedenti per l’Italia. Questo implica che il governo deve affrontare sfide significative nella fase esecutiva del piano, garantendo che le imprese siano in grado di gestire l’enorme volume di finanziamenti disponibili. A tal proposito, Foti ha menzionato che, secondo i dati della fondazione Openpolis, a tre anni dall’avvio del Pnrr, solo un terzo delle risorse è stato effettivamente speso. Questo dato è preoccupante, soprattutto considerando che il termine per l’utilizzo dei fondi si avvicina rapidamente.
Foti ha respinto l’idea di richiedere proroghe per l’utilizzo del Pnrr. Ha sottolineato che se si inizia a discutere di proroghe, si rischia di frenare l’accelerazione necessaria per il successo del piano. Secondo il ministro, il focus deve rimanere sulla scadenza del 30 giugno 2026, data entro la quale l’Italia deve completare l’implementazione del Pnrr. Egli ha chiarito che eventuali richieste di proroga non possono essere decise unilateralmente, ma devono essere approvate dalla Commissione europea.
In merito ai dazi statunitensi, Foti ha sottolineato l’importanza di un approccio unitario nella trattativa con gli Stati Uniti. Ha esortato a evitare conflitti preventivi e a lavorare per dimostrare il valore dell’economia europea, che è interconnessa con quella americana. Inoltre, ha evidenziato l’importanza di un impegno collettivo da parte di tutti gli attori coinvolti nel Pnrr, con un appello a rispettare gli impegni assunti per garantire il successo del piano.
Infine, Foti ha commentato la questione delle spese per la difesa a livello europeo. Ha sostenuto che queste spese dovrebbero essere scorporate dal Patto di stabilità, per garantire che i fondi di coesione rimangano destinati a ridurre le disparità economiche tra le diverse regioni dell’Unione.
In un contesto politico turbolento, le dichiarazioni di Foti evidenziano la necessità di un approccio pragmatico e collaborativo per affrontare le sfide economiche attuali e massimizzare l’efficacia del Pnrr, che rappresenta una delle più grandi opportunità per il rilancio dell’economia italiana nel prossimo futuro.