L’istruzione è un pilastro fondamentale della società, eppure i docenti che insegnano in luoghi remoti come le Isole Eolie si trovano ad affrontare una realtà sempre più difficile. A causa dell’esaurimento dei fondi regionali, gli insegnanti siciliani sono stati costretti a sobbarcarsi costi considerevoli per raggiungere il loro posto di lavoro. Secondo una denuncia della Gilda degli Insegnanti di Messina, il prezzo del biglietto per aliscafo e traghetti può arrivare fino a 70 euro per un viaggio di andata e ritorno, un onere che incide pesantemente sulle già esigue retribuzioni degli insegnanti.
Questa problematica ha assunto proporzioni preoccupanti, poiché quasi la metà dello stipendio di molti docenti e del personale scolastico è ora destinata al solo trasporto. La situazione è emersa in modo lampante quando la Gilda ha sottolineato che il costo del trasporto marittimo rappresenta un vero e proprio ostacolo per gli insegnanti che ogni giorno devono viaggiare dalla terraferma alle isole. “Dopo la prima denuncia, ci si aspettava un intervento tempestivo da parte delle autorità competenti,” ha affermato un rappresentante del sindacato, evidenziando la necessità di garantire un accesso equo all’istruzione per tutti gli studenti, indipendentemente dalla loro posizione geografica.
In passato, era stato previsto il ripristino della gratuità dei biglietti per i traghetti e gli aliscafi nel Decreto Legge N. 832, approvato il 28 dicembre 2024, ma l’effettiva applicazione di queste misure sembra essere stata rallentata. Il professor Santi Marchetta ha dichiarato alla stampa locale: “Pensavamo che la questione fosse risolta. Tuttavia, alla ripresa delle lezioni dopo le vacanze di Natale, i docenti costretti a viaggiare tra Milazzo e le Isole Eolie si sono trovati a dover pagare il prezzo pieno per i biglietti.” La situazione è diventata insostenibile, considerando che le risorse destinate dal governo regionale per il triennio 2025-2027 non sono state ancora implementate.
La Gilda degli Insegnanti ha continuato a far sentire la propria voce, esprimendo preoccupazione per l’impatto che questi costi elevati potrebbero avere sul tasso di assenteismo tra gli insegnanti. Vito Carlo Castellana, coordinatore nazionale della Gilda, ha affermato: “È necessario intervenire al più presto per risolvere una problematica che può avere conseguenze devastanti per il sistema scolastico.” La richiesta di agevolazioni tariffarie è diventata quindi un tema centrale nelle discussioni, poiché i docenti non possono permettersi una ulteriore riduzione dei già bassi stipendi.
Il problema del trasporto per gli insegnanti non è una questione isolata, ma riflette una più ampia difficoltà che il sistema educativo italiano sta affrontando nella valorizzazione e nel riconoscimento del lavoro docente. A tal proposito, la senatrice Barbara Floridia del Movimento Cinque Stelle ha sollevato una critica diretta al governo. “Molti parlamentari e ministri dovrebbero imparare dagli insegnanti. La loro dedizione e il loro spirito di sacrificio sono esemplari, ma invece di valorizzarli, il governo di Giorgia Meloni li umilia.” Ha inoltre evidenziato come, durante il suo mandato come Sottosegretaria, fossero stati stanziati 3 milioni di euro per sostenere i docenti che operano in sedi disagiate. “È inaccettabile che la scuola pubblica venga trascurata in questo modo,” ha concluso Floridia.
Le Isole Eolie, con la loro bellezza naturale e il loro patrimonio culturale, rappresentano un luogo di grande valore per l’istruzione, ma la mancanza di attenzione da parte delle autorità rischia di compromettere il futuro educativo di queste comunità. Gli insegnanti, inoltre, si trovano a dover affrontare non solo il costo del trasporto, ma anche le difficoltà legate all’accesso a risorse didattiche e alla formazione continua, elementi essenziali per garantire un’istruzione di qualità.
In questo contesto, le testimonianze di coloro che vivono quotidianamente queste difficoltà sono sempre più frequenti. Gli insegnanti raccontano le loro esperienze, condividendo storie di sacrificio e dedizione, ma anche di frustrazione nei confronti di un sistema che sembra non tenere conto delle esigenze di chi lavora in contesti difficili. La questione del trasporto, quindi, diventa simbolo di una più ampia lotta per il riconoscimento e il rispetto del lavoro docente, un settore già provato da anni di tagli e mancati investimenti.
In questo clima di incertezze, è fondamentale che le istituzioni ascoltino le istanze degli insegnanti e che vengano adottate misure concrete per garantire loro il supporto necessario. La scuola pubblica deve rimanere un diritto per tutti, e non può essere condizionata da fattori economici che ne compromettono l’accessibilità. La speranza è che le voci dei docenti continuino a farsi sentire, dando vita a un cambiamento che possa finalmente restituire dignità e valore al loro lavoro.