Diana Bracco: come la scuola alimenta la disparità di genere nelle professioni Stem

L’empowerment femminile è un tema centrale nel dibattito contemporaneo e una delle voci più attive su questo fronte è quella di Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco e del Gruppo Bracco. Recentemente, in occasione dell’inaugurazione della mostra fotografica “Una vita da scienziata – I volti del progetto #100esperte”, tenutasi nel prestigioso Corridoio dei Busti della Camera dei Deputati, Bracco ha sottolineato l’importanza di affrontare le disparità di genere sin dalla scuola. “La disparità di genere in ambito STEM nasce già tra i banchi di scuola”, ha affermato, evidenziando come le scelte formative delle ragazze spesso le portino a optare per materie che, statisticamente, offrono meno opportunità professionali.

La mostra “Una vita da scienziata”

La mostra “Una vita da scienziata” è un’iniziativa culturalmente significativa, realizzata dalla Fondazione Bracco a partire dal progetto “100 donne contro gli stereotipi”. Questo progetto, avviato nel 2016 in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia e l’Associazione Giulia Giornaliste, si propone di incrementare la visibilità dell’expertise femminile in settori chiave come la scienza, l’economia e la politica internazionale. Il sostegno della Rappresentanza in Italia della Commissione Europea ha dato ulteriore impulso a questa iniziativa, che mira a combattere discriminazioni e stereotipi, sempre più evidenti nel mondo contemporaneo.

Bracco ha spiegato che la mostra non si limita a presentare ritratti di donne scienziate, ma intende anche raccontare una narrazione più ampia, che avvicina il pubblico al mondo femminile della ricerca. Attraverso le immagini di scienziate di diverse discipline – biologhe, chimiche, ingegneri, astrofisiche e molte altre – il progetto cerca di comunicare che la scienza può essere non solo un campo di lavoro, ma anche un ambito di bellezza e divertimento. “Vogliamo diffondere la consapevolezza sull’importanza degli studi STEM”, ha dichiarato Bracco, rimarcando come la rappresentazione positiva di figure femminili nel campo scientifico possa ispirare le nuove generazioni.

La battaglia culturale per le competenze

Nonostante i progressi, la realtà è che le ragazze continuano a sentirsi scoraggiate dall’intraprendere carriere in ambito STEM a causa di pregiudizi culturali radicati. Secondo Bracco, è essenziale avviare una vera e propria battaglia culturale che punti sulla meritocrazia e sulle competenze. “Puntare sulle competenze significa iniziare con piani educativi che partano dalla formazione primaria e giungano a quella superiore”, ha affermato, suggerendo l’importanza di una formazione scientifica specifica per le ragazze. Tale approccio non solo aiuterebbe a colmare il divario di genere, ma contribuirebbe anche a una società più equa e dinamica.

  1. Iniziare dalla formazione primaria
  2. Sviluppare piani educativi specifici
  3. Promuovere la meritocrazia

Il mercato del lavoro attuale privilegia fortemente i profili STEM, rendendo queste competenze fondamentali per il futuro. Bracco ha esortato le giovani a non accettare il pregiudizio che le vorrebbe meno adatte a professioni tecnico-scientifiche. Sottolineando l’importanza della fiducia in se stesse, ha incoraggiato le ragazze a “conquistare il vostro ruolo con fiducia, coraggio e tenacia”. Questo messaggio è di vitale importanza, poiché incoraggia una nuova generazione di donne a sfidare le aspettative e a perseguire le proprie ambizioni in un settore che ha bisogno della loro voce e delle loro competenze.

L’importanza della rappresentanza femminile

Le statistiche parlano chiaro: le donne sono sottorappresentate in molti ambiti STEM e, di conseguenza, le loro prospettive di carriera possono risultare limitate. La Fondazione Bracco e iniziative come quella del progetto #100esperte si pongono quindi non solo come un faro di speranza, ma anche come un invito all’azione per tutte le istituzioni, le scuole e le aziende. È necessario creare un ambiente che favorisca l’inclusione e la valorizzazione delle donne in tutti i settori, a partire dall’educazione.

Oggi, più che mai, è fondamentale che le donne siano rappresentate equamente in tutte le aree professionali, non solo per il loro diritto di partecipare pienamente alla vita economica e sociale, ma anche per il potenziale che la loro presenza porta a un progresso globale. La diversità di pensiero e di esperienza è un motore di innovazione e crescita, e le aziende e le istituzioni che ignorano questo valore rischiano di rimanere indietro.

Diana Bracco, con la sua visione e il suo impegno, rappresenta una figura di riferimento per tutte quelle donne che aspirano a entrare nel mondo della scienza e della tecnologia. La sua battaglia per l’uguaglianza di genere è un richiamo alla responsabilità collettiva di favorire un cambiamento reale, capace di abbattere le barriere e di costruire un futuro in cui le donne possano esprimere appieno il loro potenziale. In questo contesto, la mostra “Una vita da scienziata” si configura non solo come un’esposizione artistica, ma come un potente strumento di sensibilizzazione e cambiamento culturale, capace di ispirare e motivare le nuove generazioni.

Valerio Carli

Appassionato di storie e volti nuovi, Valerio Carli si è fatto strada nel mondo del giornalismo con un sorriso e una curiosità contagiosa. Cresciuto tra le pagine di riviste e i suoni delle conversazioni, ha scoperto presto il suo amore per le interviste, dove ogni chiacchierata è un'opportunità per scoprire l'incredibile. Con uno stile fresco e un approccio amichevole, riesce a far sentire ogni intervistato a proprio agio, trasformando anche le conversazioni più serie in momenti leggeri e divertenti. Quando non è impegnato a scoprire nuove storie, Valerio ama esplorare la musica indie, sperimentare in cucina e condividere meme esilaranti con i suoi amici. Seguendo il suo motto "ogni persona ha una storia da raccontare", è sempre pronto a portare le voci dei giovani alla ribalta, rendendo il mondo del giornalismo un posto più interessante e colorato.

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