
Ceo europei del settore beauty chiedono un dialogo strategico con l'Ue
Oggi, a Bruxelles, si è svolta una riunione cruciale dei CEO della Value of Beauty Alliance, un’iniziativa che riunisce i leader del settore della bellezza e della cura della persona in Europa. Questo incontro ha avuto l’obiettivo di avviare un dialogo strategico con le istituzioni dell’Unione Europea riguardo all’impatto delle politiche e dei regolamenti europei sugli obiettivi di competitività e sostenibilità del settore. Nella nota diramata al termine dell’incontro, i CEO hanno ribadito il loro impegno per un futuro sostenibile, sottolineando l’importanza di un processo decisionale collaborativo che riconosca le specificità e le sfide del settore.
L’impatto socio-economico del settore
Uno degli elementi chiave emersi nel corso della riunione è stato il nuovo rapporto redatto da Oxford Economics, che evidenzia l’impatto socio-economico della filiera della bellezza e della cura della persona. Secondo il rapporto:
- Il settore contribuisce per 180 miliardi di euro al prodotto interno lordo (PIL) dell’Unione Europea.
- Genera circa 496 milioni di euro ogni giorno.
- Sostiene quasi 3,2 milioni di posti di lavoro.
Questi dati dimostrano il ruolo cruciale della filiera nell’economia europea.
La leadership globale dell’UE
Un altro aspetto rilevante è che le aziende produttrici di prodotti di bellezza e cura della persona dell’Unione Europea esportano beni per un valore di 26 miliardi di euro verso mercati al di fuori dell’UE. Questo fa dell’Unione Europea il più grande esportatore mondiale di prodotti di bellezza e cura della persona. Tuttavia, i CEO hanno avvertito che questo successo non è garantito e che è fondamentale adottare misure strategiche per preservarlo.
L’Alleanza ha fatto appello alle istituzioni europee affinché si impegnino in un dialogo costruttivo per discutere delle politiche e della legislazione dell’UE. Un esempio concreto di richiesta dei CEO riguarda la recente legislazione sul trattamento delle acque reflue urbane. L’Alleanza ha esortato l’UE a rivedere urgentemente questa normativa, per garantire che tutti i settori responsabili dei microinquinanti nelle acque siano ritenuti responsabili, in linea con il principio “chi inquina paga”.
Priorità per il futuro
Il processo Omnibus, che si preannuncia imminente, è considerato dall’Alleanza un’importante opportunità per correggere eventuali squilibri e promuovere condizioni di parità tra tutte le industrie che contribuiscono all’inquinamento delle acque. I CEO hanno delineato alcune priorità per il futuro, tra cui:
- La revisione dei regolamenti REACH e sui prodotti cosmetici.
- L’accento sulla sicurezza dei consumatori e sulla protezione dell’ambiente.
- L’importanza di stabilire accordi commerciali che diano priorità all’accesso al mercato.
Inoltre, è fondamentale rafforzare i controlli doganali e applicare rigorosamente i requisiti ambientali e di sostenibilità per i prodotti importati, sia online che offline.
La transizione verso la bioeconomia è stata identificata come un tema cruciale, con i CEO che hanno chiesto politiche che supportino la produzione sostenibile di ingredienti. Infine, lo sviluppo della forza lavoro è stato identificato come un’area chiave per il futuro, con l’esortazione a collaborare con l’industria per sviluppare programmi di formazione e migliorare le competenze necessarie.
La Value of Beauty Alliance, attraverso questo incontro e le sue richieste, dimostra un impegno serio nel lavorare a stretto contatto con le istituzioni dell’Unione Europea. L’obiettivo è sviluppare politiche che promuovano innovazione, creino posti di lavoro e garantiscano la competitività globale dell’industria europea della bellezza e della cura della persona. L’approccio collaborativo proposto dall’Alleanza sarà essenziale per assicurare il continuo contributo di questo settore all’economia europea e alla creazione di un futuro sostenibile.