Nel panorama attuale degli appalti pubblici, le piccole e medie imprese (PMI) si trovano a fronteggiare una sfida sempre più difficile. Le gare d’appalto, infatti, sono dominate da un confronto impari tra le PMI e le grandi aziende e multinazionali. Giuseppe Iacolino, imprenditore di spicco e a capo del gruppo Iacolino, ha recentemente sottolineato come l’offerta economicamente più vantaggiosa, ormai standard nel settore, premi per il 90% gli aspetti tecnici e solo per il 10% quelli economici. Questo scenario, in cui il peso delle referenze e delle capacità tecniche è preponderante, evidenzia la necessità di una strategia di aggregazione tra le PMI.
La necessità di aggregazione tra le pmi
Iacolino ha organizzato, insieme a Noi Impianti, il convegno “La rivoluzione copernicana degli appalti pubblici”, un evento cruciale per discutere queste problematiche. Durante il convegno, sono stati esplorati i modi per affrontare la crescente competitività, evidenziando come le PMI possano distinguersi non solo attraverso l’innovazione e la qualità dei servizi, ma anche attraverso una cooperazione efficace. “Per affrontare le sfide imprenditoriali del futuro, che vanno sempre più verso la grande impresa, occorre unire forze in un’adeguata ed efficiente azione di partenariato tra PMI”, ha affermato Iacolino.
A supporto di questa visione, Nunzio Bevilacqua, giurista d’impresa e esperto di commercio internazionale, ha spiegato che l’aggregazione delle PMI deve avvenire nel rispetto delle loro identità e peculiarità. “Il modello verso cui ci si è orientati è quello di un’aggregazione performante delle PMI ma che lasci, al tempo stesso, alle aziende la loro autonomia e identità, vero valore distintivo del Made in Italy“, ha dichiarato Bevilacqua. Questo approccio non solo preserva il patrimonio culturale e imprenditoriale del nostro Paese, ma permette anche di affrontare le sfide del mercato globale in modo più competitivo.
Vantaggi della cooperazione tra pmi
Il settore degli impianti, in particolare, presenta una caratterizzazione altamente tecnologica, eppure è afflitto da carenze strutturali e organizzative. Queste lacune possono escludere le PMI dalle competizioni per appalti pubblici. Bevilacqua ha evidenziato che “una messa a fattore comune delle competenze e qualificazioni delle PMI, nell’analisi di gare sempre più complesse, può rappresentare la strada non solo per una crescita dimensionale, ma per una ‘maturità comportamentale’”. Questo processo di maturazione è fondamentale per consentire alle PMI di passare da una condizione di dipendenza dalle grandi imprese a una posizione in cui possano offrire opportunità e valore aggiunto.
L’importanza della collaborazione tra PMI non è solo strategica, ma anche culturale. Le piccole e medie imprese, che costituiscono l’ossatura dell’economia italiana, devono imparare a lavorare insieme, condividendo risorse, competenze e know-how. Questo non solo permetterebbe di affrontare le sfide delle gare d’appalto con maggiore efficacia, ma promuoverebbe anche un ambiente imprenditoriale più resiliente e innovativo.
Esempi di successo e opportunità
Un esempio di successo in questo ambito è rappresentato da consorzi e reti di imprese che già operano in vari settori, dimostrando come la cooperazione possa portare a risultati tangibili. Tali associazioni hanno mostrato come le PMI, unite, possano partecipare a gare di grandi dimensioni, ottenendo risultati che da sole non avrebbero mai potuto raggiungere. Questa sinergia permette anche di ottimizzare costi e risorse, aumentando così la competitività nel mercato.
Inoltre, l’aggregazione consente un accesso più agevole a finanziamenti e bandi, spesso riservati a soggetti con determinate caratteristiche dimensionali o tecniche. Le PMI, lavorando in rete, possono accedere a opportunità che altrimenti sarebbero precluse, potendo così investire in innovazione e sviluppo. La trasformazione digitale, ad esempio, è un campo in cui le PMI possono ottenere importanti vantaggi attraverso la condivisione di tecnologie e competenze.
In sintesi, il futuro delle PMI nel settore degli appalti pubblici sembra essere legato a un modello di aggregazione strategica. Solo unendo le forze, le piccole e medie imprese possono sperare di competere efficacemente contro i colossi del settore, preservando nel contempo la loro identità e il loro contributo unico al tessuto economico e culturale del Paese. La strada verso una maggiore competitività passa inevitabilmente attraverso un’azione di partenariato efficace, in grado di valorizzare le specificità di ciascuna impresa e di costruire un sistema imprenditoriale coeso e innovativo.