Il recente debutto di Alessandro Michele come direttore creativo di Valentino ha segnato un momento storico nella Haute Couture parigina. La sfilata, intitolata “Vertigineaux”, ha avuto luogo in una location unica: il Palazzo della Borsa di Parigi. Questa scelta audace ha reso l’evento ancora più memorabile, portando un tocco di originalità e innovazione al mondo della moda.
La sfilata si è aperta con un sipario blu notte, incorniciando la scena e creando un’atmosfera magica. Scritte di luci rosse illuminavano il palcoscenico, fornendo riferimenti storici, artistici e filosofici per ogni abito che emergeva dall’ombra. Ogni uscita era un momento di pura teatralità, con capi che raccontavano storie e evocavano personaggi iconici, realizzati con tecniche complesse dell’alta moda.
Tra le celebrità presenti, spiccavano nomi come Sir Elton John, Alba Rohrwacher, Colman Domingo, Carla Bruni Sarkozy, Jeff Satur, Lim.yoona e il musicista Nick Cave, tutti uniti per celebrare l’arte e l’innovazione di Michele.
L’ispirazione dietro la collezione
L’ispirazione per la collezione è stata tratta dall’opera “L’Infinito delle Liste” di Umberto Eco, che esplora il potere degli elenchi nella cultura. Michele ha evidenziato come l’elenco possa rendere comprensibile l’infinito e creare ordine in un mondo caotico. Questo concetto, definito “la vertigine dell’elenco”, ha guidato la creazione di ogni abito, creando una tensione tra il finito e l’infinito.
Michele ha affermato: “La vertigine nasce dalla natura incompiuta di ogni possibile catalogazione”. Ogni abito è concepito come un pezzo unico, un’opera d’arte irripetibile, evocando significati e riferimenti complessi. La collezione ha presentato quarantotto abiti, ognuno rappresentante un elenco di influenze e storie, spaziando da Luigi XVI e Maria Antonietta a figure iconiche della letteratura come Alice nel Paese delle Meraviglie.
Un viaggio attraverso storie e culture
Michele ha saputo fondere elementi materiali e immateriali, creando capi che non solo incarnano la sartorialità di alta moda, ma che si caricano di significato. Le proporzioni degli abiti dialogano con fili emozionali, intrecciando riferimenti pittorici e trame biografiche con geometrie cromatiche e cuciture filosofiche. Ogni outfit diventa un catalogo di storie e culture, un viaggio attraverso epoche e stili.
La sfilata ha richiamato figure storiche come Cleopatra e Vitruvio, mescolando crinoline, paniers e mosaici degli Anni Venti con elementi della cultura contemporanea. La scritta finale “Eccetera Eccetera” ha chiuso l’evento, mentre le note di “Romeo e Giulietta” di Prokofiev risuonavano nell’aria, lasciando il pubblico con una sensazione di meraviglia.
Questo debutto ha segnato un nuovo capitolo non solo per Michele, ma anche per Valentino, un marchio che ha sempre saputo innovare e sorprendere. La collezione “Vertigineaux” è un’ode all’arte e alla cultura, dimostrando come la moda possa andare oltre il semplice abbigliamento, diventando un linguaggio visivo ricco di significato e bellezza.
Con la sua visione unica, Michele ha trasformato la passerella in un palcoscenico, dove ogni abito racconta una storia e invita gli spettatori a esplorare un universo di possibilità. Valentino si conferma così non solo un marchio di moda, ma un simbolo di creatività e innovazione, capace di ispirare generazioni.